La Strategia nazionale per la banda ultralarga, o piano BUL, è il progetto avviato dal Governo nel 2015 con lo scopo di pianificare gli interventi pubblici in materia di copertura a banda larga e ultralarga.
Il piano si divide in due fasi, con l’intento di raggiungere gli obiettivi della Commissione Europa fissati per il 2020 e successivamente quelli per il 2025.
I bandi per la prima fase sono stati tutti vinti dall’azienda Open Fiber, controllata al 50% da Enel e al 50% da Cassa Depositi Prestiti (CDP). Open Fiber avrà in concessione la rete per i prossimi vent’anni, e sarà responsabile anche della sua manutenzione.
La prima fase del piano BUL è stata finanziata tramite fondi FSC, FESR e FEASR e ha l’obiettivo di coprire tutte le aree non già coperte da una connessione ad almeno 30 Mbps, le cosiddette aree bianche.
Il piano BUL 2015-2020 ha adottato in modo esclusivo il modello d’intervento diretto. Questo prevede che il coordinamento della rete sia gestito da un’autorità completamente pubblica, in particolare Infratel, un’azienda controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Si rendono disponibili le slides del progetto BUL di Open Fiber.